BUSSOLA
Strumento di marina [...] necessario ai piloti per orientare la rotta delle
loro navi. a sua proprietà di rivolgersi sempre verso i poli del mondo
ne costituisce il merito e la rende preziosa per i navigatori. Se ne attribuisce
l'invenzione a Flavio Gioia, napoletano, che visse nel XIII secolo; tuttavia
si capisce, dalle opere di Guyot de Provins, antico poeta francese del XII secolo,
che la bussola era già conosciuta. Questo poeta parla espressamente dell'uso
del magnete per la navigazione. Gli antichi non conoscevano la bussola, erano
costretti a navigare lungo costa e la loro navigazione risultava assai imperfetta.
[...] Da moltissimo tempo si conosceva la proprietà del magnete di attirare
il ferro. Ma nessun antico, né alcun autore prima dell'inizio del XII
secolo, sapeva che il magnete sospeso o galleggiante sull'acqua per mezzo di
un sughero rivolge sempre uno dei suoi lati, e sempre lo stesso, verso il nord.
Colui che fece per primo questa osservazione si fermò qui: non comprese
né l'importanza né l'impiego della sua mirabile scoperta. I curiosi,
ripetendo l'esperimento, arrivarono fino a deporre un ago magnetico su due fili
di paglia posti sull'acqua e a notare che questo ago volgeva invariabilmente
la sua punta verso il nord. Si imboccava così la via della grande scoperta:
ma non era ancora quella la bussola.
Il primo uso che si fece di questa scoperta fu di imporla ai semplici con apparenze
di magia, eseguendo vari giochetti fisici sbalorditivi per coloro che non ne
possedevano la chiave. Spiriti più seri applicarono infine questa scoperta
alle necessità della navigazione. [... ]
Ben presto, invece di stendere, come si faceva, gli aghi sulla paglia e sul
sughero e di porli sulla superficie dell'acqua che il movimento del vascello
disturbava troppo, un intelligente artigiano pensò di sospendere su un
perno o su una punta fissa il centro di un ago magnetico affinché, ruotando
liberamente, potesse assecondare la sua tendenza a orientarsi verso il polo.
Un altro infine, nel XIV secolo, concepì l'idea di montare su questo
ago un cerchietto di cartone molto leggero su cui aveva tracciato i quattro
punti cardinali con le linee dei venti principali; il tutto diviso nei 360 gradi
dell'orizzonte. Questa piccola macchina sospesa in una scatola, a sua volta
sospesa più o meno come la lampada del marinai, rispose perfettamente
alle speranze dell'inventore.
Formey
La bussola [...] è composta da un ago o losanga, comunemente fatto con
una lama d'acciaio temprato e magnetizzato nella parte più solida; questo
ago viene fissato a una rosa di cartone o di talco su cui è stato tracciato
un cerchio diviso in 32 parti uguali, cioè prima in quattro, con due
diametri che si incrociano ad angolo retto e che indicano i quattro punti cardinali
dell'orizzonte: il nord, il sud, l'est e l'ovest; ognuno di questi quarti di
cerchio è diviso in due, formando con le linee precedenti gli otto rombi
della bussola; ogni parte è a sua volta divisa e suddivisa in due per
ottenere gli otto mezzi rombi e le 16 quarte. Si possono vedere nella figura
questi 32 venti con i loro nomi in uso nei mari di Levante e di Ponente. Si
designa di solito il nord con un fiore di giglio e, a volte, l'est con una croce;
gli altri rombi con le prime lettere del loro nome. Ognuno di questi rombi è
indicato con una punta della stella tracciata al centro della rosa. Vi è
un altro cerchio, concentrico a quello della rosa, che viene fissato alla scatola;
esso è diviso in 360 gradi e serve a misurare gli angoli e gli scarti
della bussola: il centro della rosa, che è forato, viene coperto da un
conetto cavo di rame o altra materia dura, che serve da cappellette, per mezzo
del quale l'ago può essere posato su un perno ben appuntito e levigato
e muoversi liberamente. Il tutto viene sospeso allo stesso modo della lampada
di Cardano, con due anelli o cerchi concentrici, ciascuno mobile su due perni
all'estremità dei due diametri che si incrociano ad angolo retto, in
modo che la bussola possa mantenere una posizione orizzontale nonostante il
rollio del vascello. La si chiude infine in una scatola quadrata ricoperta da
un vetro e la si mette vicino al timone in una scatola più grande o armadio
quadrato senza ferro che i marinai chiamano chiesuola, situata a poppa del vascello
sul ponte e illuminata di notte da una lampada affinché il timoniere,
cioè un marinaio esperto che tiene il timone e che nei vascelli del re
viene sostituito ogni due ore, possa avere sempre la bussola sotto agli occhi
e dirigere la rotta del vascello secondo la direzione prescrittagli dal pilota.
Poiché la rosa è mobile sulla sua calotta, il timoniere ha cura
di governare in modo che la punta della rosa indicante la rotta che deve tenere
il vascello sia orientata parallelamente alla chiglia; ciò è sufficientemente
indicato dalla posizione della scatola della bussola, parallela alle pareti
della chiesuola. Per non lasciare infine alcun equivoco, vi è l'usanza
di marcare con una croce punto della scatola che corrisponde alla prua.
I capitani di vascello, gli ufficiali e i piloti attenti hanno di solito una
bussola costruita un po' diversamente e sospesa al soffitto della loro cabina
per poter sapere a ogni ora, anche quando non sono sul ponte, dove la nave ha
la prua, cioè la rotta che tiene al momento (deduzione fatta dello scarroccio):
questa sospensione esige meno precauzioni della precedente, ma in questo caso
bisogna fare in modo che l'est sia alla sinistra del nord e l'ovest alla sua
destra: in una parola, che tutti ì punti siano in posizione inversa rispetto
alla bussola rovesciata, anche se sempre nella stessa posizione rispetto all'osservatore
o al vascello. Per prevenire i danni che attriti o irregolarità fisiche
potrebbero causare a una bussola se fosse la sola, ve ne sono sempre due nella
chiesuola, separate da una parete divisoria. Entrambe sono esposte alla vista
del timoniere.
Ora ecco il modo di servirsi di questo strumento per dirigere la rotta della
nave. Si individua in una carta nautica ridotta su quale rombo il vascello deve
tenere la sua rotta per raggiungere il luogo designato e si gira il timone fino
a quando il rombo stabilito non si trovi di fronte alla croce marcata sulla
scatola; il vascello che fa vela è così sulla rotta buona. Se
si parte ad esempio dall'isola di Ouessant a ovest di Brest e si vuole andare
a capo Finistère in Galizia, si comincerà a cercare su una carta
nautica ridotta quale dovrà essere la rotta e si troverà che essa
deve essere sud-vest quarta sud: girando dunque A timone fino a che il rombo
sud-ovest quarta sud corrisponda esattamente alla crocetta marcata sulla scatola
della bussola, H vascello si troverà sulla sua giusta rotta.
Questo è l'uso principale della bussola, ma ve ne sono diversi altri
atti a determinare la latitudine, a fissare i punti dell'orizzonte in cui gli
astri sorgono e tramontano, a determinare cioè le ampiezze orientali
o occidentali: ma questi usi hanno più a che fare con l'astronomia e
la navigazione che con la funzione principale della bussola.
La declinazione magnetica [...] che consiste nel fatto che questo ago non si
orienta quasi mai esattamente verso i poli del mondo, ma se ne discosta di solito
sia a est che a ovest, questa declinazione, dico, che varia nei differenti punti
della terra e negli stessi punti a epoche diverse, obbliga i marinai ad applicare
continuamente correzioni alle operazioni che svolgono con la bussola. [...]
Il vantaggio che gli uomini di mare ricavano dalla bussola, è che è
una guida attraverso i mari più vasti e li fa arrivare nei punti estremi
più remoti della terra, ha indotto i fisici a immaginare diversi metodi
per perfezionarla. Tutti convengono sul fatto che la bussola deve essere meglio
magnetizzata possibile, leggerissima di costruzione e soprattutto molto mobile
sul suo perno. [...] Si è osservato che la ruggine riduce assai le proprietà
magnetiche; è per questo che si deve cercare di preservare con cura gli
aghi delle bussole; le scatole di vetro entro cui vengono solitamente chiuse
sono insufficienti e l'aria di mare agisce sempre su di esse. Le si preserverà
da questo inconveniente spalmandole con uno strato molto sottile di olio di
lino cotto: questo strato non comporta alcun ostacolo agli effetti del magnete
e le bussole si magnetizzano con tanta maggiore facilità se sono ben
lisce.
Le Monnier