CAVO


[…] E' una corda grossa e lunga, solitamente di canapa, fatta di tre alzane a tre trefoli l'una. Il cavo serve a tenere un vascello in rada o in altro luogo. Sono detti cavi anche le cime che servono fare risalire grandi battelli sui fiumi e a sollevare grossi carichi nelle imbarcazioni per mezzo di bozzelli. Vi sono in genere quattro cavi sui vascelli e il più grosso si chiama cavo maestro. Questo cavo maestro è lungo 120 braccia ed è per questo che la parola cavo è usata anche per indicare tale misura; in modo che quando si dice che si dà fondo a due o tre cavi da terra o da un vascello, si intende alla distanza di 240 o 360 braccia. [… ] I vascelli più piccoli hanno almeno tre cavi; vi è il cavo ordinario, il cavo maestro e il cavo da afforco, detto anche gherlino, che è il più piccolo; la lunghezza più comune di questi cavi è di 110 e 120 braccia. Si proporziona spesso la grandezza del cavo dell'ancora media alla lunghezza del vascello e gli si dà un pollice di spessore ogni l0 piedi di questa lunghezza. Ci si serve di questi stessi cavi anche per l'ancora principale. Quando si dà fondo con tempo molto cattivo, si collegano fino a due cavi a una stessa ancora perché abbiano maggiore tenuta e al contempo l'ancora possa giocare più agevolmente. […]
Il cavo da tonneggio non è che una semplice cima ed è usata di solito solo nei fiumi e nei punti in cui i banchi rendono stretto il canale e lo richiudono.
Il cavo da afforco è usato assieme al cavo ordinario e al cavo maestro perché, se i vascelli fossero su una sola ancora o su un solo cavo, non potrebbero che girare al primo cambiamento di vento e di marea e ciò potrebbe nuocere alla sicurezza del vascello. [...]

Bellin