TIMONE
E un
pezzo di legno di una certa larghezza, fissato al dritto di poppa mediante agugliotti
e femminelle che gli consentono di girare a sinistra e a destra a seconda della
rotta che si vuole seguire. Dalla parte in cui il vascello termina a spigolo
ha lo stesso spessore del dritto; si è soliti tagliarlo a coda di rondine,
con maggior spessore cioè all'esterno che dalla parte del dritto, perché l'angolo che forma con la chiglia sia meno ottuso.
La parte del timone che dà sul dritto di poppa è di quercia; la
parte restante, detta pala, è di un legno più leggero come l'abete.
La barra del timone è una leva, ossia un lungo pezzo di legno di quercia
che entra per una delle sue estremità nell'incastro praticato in alto
al timone; serve a manovrarlo. Si veda alla tav. IV, Marina, n. 175 il timone,
n. 176 la pala del timone, n. 177 la barra del timone, n. 178 il tacchetto della
barra, n. 179 il tamisio o mezzaluna, n. 180 la noce, n. 181 la manovella, n.
182 la Ferramenta del timone. [...]
Per far girare più facilmente il timone ci si serve in genere di una
ruota del diametro di tre o quattro piedi, posta verticalmente sotto al cassero,
nel senso della larghezza della nave. [
]
La forza impressa dai marinai o dai timonieri viene a trovarsi moltiplicata
di efficacia quanto maggiore è il raggio della ruota rispetto al raggio
del suo asse e quanto maggiore è la lunghezza della barra rispetto alla
metà della larghezza del timone.
Così, facendo astrazione dall'attrito pur considerevole, la forza impressa
da ogni timoniere risulta moltiplicata 45 o 60 volte; basta quindi uno sforzo
di 20 libbre per sostenerne uno di 900 o 1.200, rappresentato dall'urto dell'acqua
contro il timone, è agli inglesi che dobbiamo questo dispositivo. Se
si vuol conoscere più in particolare la teoria del timone e dei suoi
effetti, si consulti il Traité du navire di Bouguer e La théorie
de la manouvre des vaisseaux di Pitot. [...]
Bellin